• circolab
  • italia, vigevano 2000-2004
  • progetto:
    luciano giorgi, marina dallera e/and andrea borlini
  • fotografo: andrea martiradonna

progetto vincitore del premio ‘in/arch ance’.
progetto finalista del ‘premio medaglia d’oro all’architettura italiana 2006’.
progetto vincitore del primo premio al concorso a.l.e.r.


be natural as natural being

l’edificio si trova al centro di un impianto residenziale omogeneo su modello della città - giardino, privo di particolari qualità architettoniche..
a pianta rettangolare, disposto su due soli livelli, è chiuso su tutti i lati da una cortina verde composta da un fitto rivestimento alle pareti di “parthenocissus tricuspidata”, rampicante caducifoglio che gli conferisce un carattere mutevole a seconda delle stagioni.
il lavoro nasce dalla sicura consapevolezza che la natura, materia prima per la costruzione del paesaggio e dei giardini, è cosa viva, mutevole,
all’interno della costruzione a pianta rettangolare le divisioni sono ricavate per detrazioni di quattro patii e l’inserimento di due blocchi, il primo dei servizi, il secondo dei collegamenti verticali.
questa facciata oltre ad essere simbolo di una strategia di fusione tra natura e architettura, asseconda un’idea ecologica di climatizzazione dell’edificio. il “parthenocissus tricuspidata” rigoglioso nei mesi estivi attenuerà l’effetto di maggiore insolazione ombreggiando i pati, veri condensatori e accumulatori di aria fresca che andrà a circolare dentro l’edificio; nell’inverno cadute le foglie tutte le aperture si riveleranno sui fronti, e dall’interno dell’edificio si avrà modo di recepire anche i raggi solari più flebili.
l’accesso principale dall’angolo sud - est dell’edificio, rivolto all’ingresso pedonale della grande corte, è segnalato da un portico aperto su un dehor, pedana della fontana.
all’interno l’edificio al piano terra è concepito come ambiente unico deformato dalle presenti volumetrie opache dei servizi e dei collegamenti verticali e dal volume diffusore di luce dell’unico patio tra i quattro ad arrivare a terra.
al primo piano le divisioni spaziali si fanno più nette, i pati si moltiplicano compensando l’assenza di affacci sull’esterno se non attraverso i pati stessi; questo asseconda l’idea di creare spazi filtrati a rumori e schiamazzi della strada.

the project won the 'in/arch' prize.
the project got selected as finalist for the ‘italian gold medal architecture’ prize in 2006.
the project won the first prize at the a.l.e.r. competition.


be natural as natural being

the building is located in the middle of homogeneous residential suburb from the mould of the garden city, without architectural quality.
the rectangular plan, on double stories, is closed on all sides from a green curtain that is made from a thick covering of “parthenocissus tricuspidata”, it’s a climbing deciduous that changes each seasons.
the project come from the consciousness that the nature, raw material for the construction of the landscape and of the gardens, is an alive thing, changeable.
inside of the building a rectangular plan, the partitions are made for deduction from the four patios and for the introduction of two blocks: services and vertical connections. this façade is more than a symbol of a strategy for the fusion between nature and architecture, it’s follows the ecological idea about the air-conditioning of the building. the “ parthenocissus tricuspidata”, luxuriant in the summer months, ‘will mitigate the effect of major insulation, shading the patios, really condensers and storages of fresh air that’ll flow inside the building; in the winter, falling the leaves, all the openings ‘ll be show their fronts, and from inside of the building it’ll be possible to keep all the rays.
the main entrance on the south-east corner, is directed to the pedestrian entrance of the big court, it’s indicated from an open porch on the dehor, platform of the fountain.
the ground floor is like a unique space, deformed from the opaque volumes of the services and vertical connections and from the light volume of the big patio that joins the fours floors.
the first floor is divided in more clear partitions, the patios are more and more, to cover the absence of openings to the outside, but only to the same patios; this creates filtered spaces from noises and dins from the street.