• showroom benetton/sisley
  • ucraina, odessa 2009
  • progetto:
    lgb-architetti
  • collaboratori: andrea rubini, alberto scorletti e andrea vittadini

il concetto muove intorno all’ idea che esista un link forte tra filosofia united colors of benetton. e natura. la facciata esistente fa da sfondo ad una serie di stratificazioni che trovano spunto in questo contatto. facciata (specchio e marrone_terra umida)_ il tema del rigato, un classico di questo marchio ma anche esplicitamente riferito ai codici-barre degli articoli in vendita, viene ritrattato utilizzando alte bande verticali che ricoprono l’edificio per tutta la sua altezza. le righe si concentrano maggiormente sugli accessi ai due negozi, fino a dispendersi sulle estremità dello stabile. lo specchio, utilizzato nel caso di benetton, rifletterà i platani e gli ippocastani già piantati nelle aiuole disposte sul marciapiede, ma anche i passanti, che potranno fugacemente riconoscersi nella propria immagine ritagliata in strisce snelle. strisce marroni, dello stesso colore della terra umida, lucide, rileggono a nostro avviso lo spirito sisley, decisamente dark così come ben raccontato attraverso le campagne pubblicitare di terry richardson.

facciata, (camouflage verde)_ un sistema di cavi fissati su tutta la parete si infittisce in forme ad albero, supportando piante rampicanti, eco delle presenze verdi degli alberi che stanno in fronte all’edificio.
marciapiede (motivi di foglie antisdrucciolo)_ lungo il marciapiede una nuova pavimentazione in cemento grigio antisdrucciolo viene in parte decorata con impronte di foglie concentrate prevalentemente sotto agli alberi esistenti.
vetrine retrattili_ le nuove vetrine, vincolate dalla rigida struttura a volte degli interni, rileggono la stessa scansione delle finestrature esistenti ampliandone luci e altezze, disponendosi a bandiera sinistra rispetto agli allineamenti con le finestre dei piani superiori. l’impossibilità di costruire vetrine a scatola esterna viene risolta attraverso un curioso escamotage: la vetrina è una sorta di scatola a struttura metallica tamponata da una lastra in vetro sul fronte esterno. le scatole provviste di motore scorrono su binari. di giorno escono sul marciapiede, anche in modo non allineato, con un aggetto massimo di circa un metro. la sera, approfittando degli ampi spessori dei muri esistenti, si ripongono sul filo esterno dell’edificio. così le vetrine reagiscono in modo naturale alla luce del sole, inseguendola.
disposizione dei loghi_ poco sopra le vetrine su una fascia aggettante retroilluminata che misura tutta la lunghezza dell’edificio sono disposti i loghi. la banda viene così trattata in due colori differenti a distinguere sisley da benetton. in cima al tetto, all’angolo tra le due strade il logo united colors of benetton. si svolge come una buccia d’arancia, quasi a restituire l’ ordinarietà delle numerosissime cupole di odessa.

conclusioni_il nostro approccio narrativo al progetto (complesso ma mai complicato) si pone come fine una lettura molto elementare e giocosa dell’insieme. il risultato finale soddisfacente sarà un equilibrio ottenuto come dosaggio di micro interventi.

the concept conforms to the idea of a strong link between united colors of benetton. and nature.
the existing façade is a perfect background for a series of intersections having this link as leading idea.front (mirror and brown_humid ground)_ vertical bands recalling the characteristic bar code stripped texture of this trademark will be used on the whole building, yet for the major part these strips will be concentrated at shop entrances. the mirror used for benetton will reflect both sycamores and chestnuts that find themselves in the flower beds along the pavement, but also passers by, the latter being able to draw a quick glance at themselves.brown, polished bands recall, from our point of view, the dark spirit of sisley, so well recounted in terry richardson’s advertising campains.

façade (green camouflage)_ a system of cables holding up creepers are fixed to the whole surface, hence creating tree shapes which echo the presence of the trees located in front of the building.
pavement (anti-slipping leaf pattern)_ a new grey anti-slipping cement flooring will be partly decorated with leaf imprints, the latter being piled up below the existing trees, along the pavement.
retractile shop windows_ the new windows follow the allotment of the existing ones. nevertheless both street level heights and right hand side width of the window opening will be changed. the impossibility of creating external box windows has been solved with a curious escamotage: the windows come in a sort of metallic structured box, padded by a glass plate on the external side. propelled boxes slide on tracks and during the day they may come out by 1 meter maximum, even non linearly. at night, thanks to the wide existing walls, these are put back at building level. therefore these windows will naturally benefit from sunlight.
logo assessment_ logos are arranged across the building, on a protruding backlit fascia, slightly above the shop windows. said fillet is treated in two different colors, as to distinguish benetton from sisley. on top of roof, on the street corner, the united colors of benetton. logo unwinds itself as an orange skin, thus reminding the typicality of odessa’s numerous cupolas.

conclusion_ the aim of our narrative approach to the project (elaborate yet never complicated) is to allow an easy and playful interpretation at the same time. the final satisfactory outcome will consist of an equilibrium obtained through a mix of micro actions.